Ci siamo: domani il Brasile sceglie il suo nuovo Presidente della Repubblica.
Il paese è diviso tra il presidente uscente di estrema destra, Jair Bolsonaro, e Luiz Inácio Lula da Silva, presidente progressista in carica tra il 2003 e il 2011, leader del Partido dos Trabalhadores (PT). Lula, favorito nei sondaggi, punta a vincere gia’ al primo turno. Se non dovesse superare il 50%, ci sara’ un ballottaggio il 30 ottobre.
Sono in Brasile da ormai un mese, un paese grande e diverso. Ho viaggiato negli stati di Rio de Janeiro e San Paolo, che da soli valgono il 30 % della popolazione.
Sul voto in questi due Stati ho scritto due reportage per Il Manifesto.
Qui si puo’ leggere quello su Rio, una citta’ che, oltre alle immagini di cartolina di Ipanema, é popolata da milizie armate e pastori evangelici ultraconservatori
A San Paolo (qui il reportage) ho visitato São Bernardo do Campo, citta’ operaia, casa del lulismo e del movimento operaio.
Poi, ho passato una giornata sotto la pioggia con i sostenitori di Bolsonaro a Santos, il porto piu’ grande dell’America del Sud. Mauricio Zina, fotografo e compagno di viaggio, ha immortalato uno dei momenti piu’ surreali della giornata, che ho raccontato in un articolo per Rolling Stone. Eccolo:
«La bandiera del PT è rossa come il mio cappotto», grida una signora nella manifestazione bolsonarista, mentre se lo sfila
«guarda cosa ci faccio con la bandiera di quei ladri!», urla,
lo stende sull’asfalto bagnato e comincia a saltarci sopra, gridando «Bolsonaro!».
Giovedì sera c'è stato il dibattito finale in TV, L’ho seguito insieme agli studenti di giurisprudenza della Universidad de Sao Paulo, nel bar della facolta’, in un clima che mi ha fatto sentire dieci anni più giovane, birre, sigarette e tifo da stadio quando prendeva la parola Lula
Il dibattito inizia tardi e finisce ancora più tardi, all’una e mezza di notte. Format piuttosto noioso, poche proposte e molti attacchi. Lula era il toro nell’arena, candidato favorito attaccato da tutti. Si è difeso bene, contrattaccando. Sempre efficace la candidata centrista Tebet, Bolsonaro sotto tono.
Il premio trash l’ha vinto Padre Kelmon, un Mago Otelma brasiliano: ultraconservatore delirante vestito da prete ortodosso, benché non sia vero prete. La chiesa ortodossa brasiliana l’ha diffidato ad andare in giro vestito così. In realta’ é uno sparring partner di Bolsonaro, col quale si è scambiato appunti e suggerimenti durante la pubblicità.'
Dubito il dibattito abbia modificato l’opinione di qualche elettore. Ma in compenso ha generato molto materiale per i meme.
Si vota domenica fino alle 17, le 22 in Italia. I risultati si dovrebbero conoscere un paio d’ore dopo. Imprevedibile cio’ che potra’ accadere dopo. L’appuntamento per tutti é sull’Avenida Paulista, la passeggiata dei paulisti e il teatro degli atti politici della citta’.
Ci sentiamo lunedì per commentare i risultati, con un nuovo episodio di Bollettino Brasiliano, le video notizie sul mio canale YouTube. Le puntate precedenti si trovano qui.
L’irresistibile ascesa evangelica
"La chiesa cattolica ha scelto i poveri.
E i poveri hanno scelto le chiese evangeliche".
Il credo evangelico è quello che più cresce nel continente cattolico per definizione: l’America Latina. Questa ascesa porta con sé cambiamenti nei modi di pensare, di consumare, di comportarsi. Di votare e di scrivere le leggi. Per capire le trasformazioni dell’America Latina odierna, è indispensabile capire meglio le Chiese evangeliche, andando oltre il refrain che le definisce solamente “talebani della Bibbia”.
Nuova puntata del podcast Macondo di Treccani sull'ascesa evangelica in America Latina. Ne parliamo con il con la pastora Lanna Holder, il giornalista Alver Metalli e il professor Gustavo Morello.
L’episodio si può ascoltare su tutte le principali piattaforme di podcast. Macondo è curato da me e da Federico Larsen, le voci artistiche sono di Matilde Vigna, viene pubblicato ogni due settimane, per restare aggiornati potete iscrivervi qui
Tutte le puntate del podcast si trovano a questo link.
Anche per oggi da Plaza Dignidad - Notizie dall’America Latina, in trasferta a San Paolo del Brasile, è tutto. Alla prossima!
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